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Un nuovo taglio

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Durante i miei giri passo davanti a un nuovo negozio di parrucchiere proprio a due passi da casa mia. Vedo uscire una signora con una bella testina e penso che ho un’ora libera e l’umore ballerino, e allora perché no.
Entro e la ragazza mi fissa per una frazione di secondo di troppo, poi mi dice che ha tempo e io mi accomodo. Mi rilasso, ipnotizzata dal quadro con il bacio di Klimt e da una bella musica di sottofondo. Mentre mi lava la testa lei mi dice che ho dei capelli che sembrano nuovi, come quelli di un bambino, e non ne perdo uno, strano. No, non è strano, le dico, sono capelli nuovi davvero. Non so perché glielo dico, di solito su queste cose sono riservata, soprattutto con chi non conosco. Lei dice che ha capito cosa voglio dire, anzi, lo ha indovinato subito perché adesso si ricorda perfettamente di avermi già vista. Nell’estate del 2007 lavorava in centro, nel negozio in cui ho comprato la mia parrucca, Karen. Io no, non mi ricordavo. È stato l’inconscio a farmi entrare lì dentro, presumo.
insomma, lei è molto preparata sull’argomento, primo perché vendeva parrucche e secondo perché sua madre si è ammalata anche lei, due volte. Ed è guarita tutte e due le volte, ma ora ha un pessimo carattere e rompe le scatole a tutti. Dice che aveva sedici anni quando la mamma ha avuto il primo tumore, e la sua adolescenza è finita lì. È dovuta crescere in fretta e forse anche lei ora ha un carattere più duro. Dice che mentre le compagne di scuola pensavano ai ragazzi e ai vestiti e alle feste, lei aveva problemi più grossi. Le dico che mi dispiace e che è sempre utile ascoltare come si vivono le cose dall’altra parte. E allora mi dice che questo le ha condizionato la vita e le ha tolto la serenità di ragazzina. Certo, ora è anche più forte, ma è stata dura, e intanto mi taglia i capelli e mi dice come devo prendermi cura di loro.
Sì, penso, mi dispiace per la tua serenità, mi dispiace che tu abbia avuto una vita dura, mi dispiace davvero, ma quando ti guardo vedo le mie figlie tra qualche anno, che si lamentano del mio brutto carattere e dicono che la loro infanzia è stata un po’ più complicata, e mi sento fondamentalmente bene, perché vuol dire che sono ancora su questo mondo a rompere le scatole a tutti voi. Perché io non sono perfetta, nessuno è perfetto, il mondo non è perfetto, e nonostante tutto la vita è maledettamente meravigliosa, ma non te lo dico.
Ti dico solo che mi hai fatto un taglio perfetto, questo sì.

Qui il post originale



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